Il pensiero è già una forma di autocontrollo, purché debole. Chi fa uso di sostanze psicoattive non pensa, non è consapevole, non le percepisce come problematiche. Bisogna fare in modo che la nostra parte razionale contenga la parte emotiva: non sopprimendola, ma facendola emergere entro i limiti socialmente accettabili. I tossicodipendenti hanno uno scarso autocontrollo, quindi non possono permettersi di usare gli stessi stimoli usati dalle altre persone: ad esempio, per un alcolista bere un bicchiere di vino non ha lo stesso significato che avrebbe per una persona non dipendente che lo consuma durante un pasto.
Irene
venerdì 13 febbraio 2009
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